La galaverna (o calavèrna) è la brina o nebbia che, nelle notti umide e di freddo intenso, si cristallizza sui rami e le foglie degli alberi. Si forma così una specie di rivestimento di ghiaccio.
Ieri qui azienda si sono toccati i -6 °C! E una volti giunti nelle nostre campagne ci siamo trovati avvolti in un paesaggio incantato, quasi immobilizzato dal freddo.
![Rosa Ghiacciata dalla Galaverna](https://www.lecolombare.it/wp-content/uploads/2021/01/Rosa_Ghiacciata-768x1024.jpg)
Per tutta la giornata il freddo tagliente non ha lasciato spazio al sole, nemmeno per qualche minuto. La nebbia alta ci avvolgeva decisa. Non era semplice lavorare a queste temperature: per questo ci siamo dedicati a tempo pieno alla pilatura del riso (almeno in pila c’era un bel caldo).
Ricordiamo inverni durante i quali questo fenomeno non ci abbandonava per intere settimane: ormai le giornate di nebbia in Pianura Padana hanno “perso di potenza” e si possono contare sulle dita di una mano nell’arco della stagione fredda.
![Aghi di pino ricoperti di galaverna](https://www.lecolombare.it/wp-content/uploads/2021/01/galaverna-768x1024.jpg)
Ci sono stati anni nei quali potevano accumularsi anche 2 o 3 centimetri di galaverna. Lo spettacolo era notevole, ma anche i disagi non mancavano. Il ghiaccio rendeva le strade estremamente pericolose e costringeva tutti a rallentare. Anche i lavori nelle nostre risaie si fermavano fino a che le temperature si ristabilivano e le risaie potevano essere lavorate prima con l’aratura e poi con la preparazione alla semina del nostro riso.
Per le terre il freddo fa bene e ovviamente noi auspichiamo non piova per molto tempo, magari aspettando anche qualche fiocco di neve.